Il registratore di cassa telematico, già divenuto strumento fondamentale per molti titolari di partita IVA, diventerà obbligatorio per tutti gli esercenti dal 1° gennaio 2021.
Per gli esercizi con volume d’affari inferiore ai 400.000 euro annui non sarà di fatto più concessa la trasmissione dei dati a cadenza mensile, bensì dovranno adeguarsi all’invio in real-time dei corrispettivi, con termine di trasmissione ridotto a un massimo di 12 giorni.
Come posso adeguarmi?
Per adempiere al nuovo obbligo imposto dalla norma, sarà necessario dotarsi di Registratori Telematici che rispettino le regole e le specifiche tecniche pubblicate dall’Agenzia delle Entrate. Gli esercenti, a seconda dei casi, potranno quindi:
- Dotarsi di un nuovo “Registratore di Cassa Telematico”, omologato per la memorizzazione elettronica e l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi;
- Aggiornare il proprio Registratore di Cassa al nuovo tracciato XML 7.0 per la trasmissione dei corrispettivi, ove possibile, contattando il proprio fornitore.
Ad oggi non è prevista alcuna proroga o rinvio di attuazione della norma e il termine ultimo per evitare sanzioni amministrative è fissato per il 31/12/2020.
Quali sono le sanzioni previste?
Dal 1 gennaio 2021 non saranno ammesse modalità di trasmissioni differenti rispetto a quelle stabilite dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Per non incappare in pesanti sanzioni amministrative quindi è fondamentale che l’esercente richieda quanto prima l’aggiornamento al proprio Registratore Telematico o proceda con l’acquisto di un RT nuovo.
Chi non si adeguerà ai nuovi obblighi, fatta salva la causa di esclusione prevista, si applicheranno le seguenti sanzioni:
- Sanzione pari al 100% dell’imposta corrispondente all’importo non correttamente documentato;
- Sanzione accessoria consistente nella sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività ovvero dell’esercizio dell’attività medesima per un periodo da 3 giorni ad un mese qualora siano state contestate nel corso di 5 anni almeno 4 distinte violazioni.
